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Kinetec per ginocchio a Roma e provincia


  Kinetec per ginocchio

Noleggio Kinetec per ginocchio

Costo Giornaliero
10,00 Euro
Periodo minimo di noleggio
15 gg
Richiesta cauzione
NO
Consegna a domicilio
SI (vedi aree coperte)

Tutti i nostri prodotti vengono consegnati gratuitamente a domicilio da personale esperto, che si occuperà di fornire tutte le necessarie indicazioni sul corretto funzionamento degli apparecchi.

I prezzi dei noleggi sono PROMOZIONI che si riferiscono esclusivamente ai noleggi effettuati tramite il nostro sito web.


Il Kinetec per ginocchio C.P.M. (continuous passive motion) consente la mobilizzazione del ginocchio nelle fasi di recupero e riabilitazione, dopo traumi o interventi chirurgici.

Il KINETEC GINOCCHIO consente la mobilizzazione del ginocchio e dell'anca tramite un movimento di flesso estensione. Favorisce un rapido ritorno alle funzionalità delle articolazioni e ne previene la rigidità. Migliora le proprietà meccaniche dei legamenti danneggiati e stimola la circolazione linfatica e sanguigna diminuendo il rischio di trombosi ed emboli.
Nella fase post operatoria l'utilizzo del KINETEC non comporterà nessun trauma o dolore al paziente.
Il movimento passivo offrirà una piacevole sensazione alla articolazione in oggetto, e la stimolazione alla circolazione ridurrà il gonfiore.
Il noleggio di un apparecchio KINETEC ginocchio è indispensabile nella prima fase di riabilitazione post operatoria. Se non possiedi un protocollo riabilitativo relativo al tuo intervento, puoi richiederlo gratuitamente online o direttamente al nostro terapista. Nella zona di ROMA i nostri terapisti vi offriranno una consulenza completa e gratuita su tutte quelle che saranno le fasi riabilitative.
Il kinetec advance prima grazie ad un movimento anatomico corretto ed un sistema elettronico molto affidabile, rappresenta la soluzione ideale per raggiungere risultati terapeutici ottimali nei trattamenti di riabilitazione domiciliare.
Nella zona di ROMA provincia la consegna viene effettuata entro le 24 ore. KINETECROMA utilizza soltanto KINETEC originali, controllati e sterilizzati dopo ogni noleggio.

La Terapia CPM aiuta a:
• Migliorare il metabolismo della articolazione
• Previene le rigidità dell' articolazione
• Aiutare le proprietà meccaniche dei legamenti danneggiati
• Migliorare la circolazione linfatica e sanguigna
• Prevenire Trombosi ed emboli

FLESSIONE GINOCCHIO - 10° /0°/120°

ESTENSIONE/FLESSIONE ANCA 0°/7°/115°

Video

Domande frequenti sul noleggio

Tutti i nostri apparecchi vengono noleggiati con consegna a domicilio. Le consegne vengono effettuate da personale specializzato che provvederà a spiegare il funzionamento dell'apparecchio. Per la terapia si seguirà il protocollo indicato dal medico. La consegna a domicilio è gratuita per tutto il comune di Roma.


Prenotare un noleggio è semplicissimo. È sufficente compilare il modulo di prenotazione, oppure contattare il numero verde 800.500.564 da rete fissa o il numero  335 571 5443 da rete mobile. La compilazione del modulo o la telefonata non sono vincolanti. Il noleggio verrà confermato solo quando riceverete conferma da parte del nostro personale.


Le consegne avvengono, in condizioni normali, in 24/48 ore lavorative dalla conferma di noleggio.
Il ritiro avviene entro 24/48 ore dal termine del periodo di noleggio ed è naturalmente gratuito.


No, è molto semplice utilizzare le nostre apparecchiature. Un tecnico incaricato mostrerà direttamente presso il domicilio del cliente il funzionamento del macchinario. Per offrire un servizio ancora più funzionale, il cliente potrà contattare telefonicamente un tecnico che risponderà a tutte le domande.


No, non c'è alcuna spesa aggiuntiva: i prezzi che trovate comprendono già tutto (consegna/ritiro dell'apparecchiatura ed ovviamente noleggio).


No, KINETECROMA.IT non richiede alcun deposito cauzionale sul noleggio.


Si, al fine di mantenere un servizio di qualità ed offrire prezzi concorrenziali, è previsto un minimo di giorni contrattuali di noleggio. Per il noleggio dei kinetec il periodo minimo è di 15 giorni. Generalmente un protocollo post-operatorio L.C.A.(legamento crociato anteriore) Indica gg 15 di terapia.


Il pagamento del periodo previsto di noleggio avviene al momento della consegna direttamente al nostro incaricato. Eventuali saldi vanno concordati. Eventuali giorni supplementari dovranno essere richiesti almeno 3 giorni prima del termine del noleggio e saldati al ritiro della macchina. Per eventuali accordi presi con il nostro staff, è possibile pagare tramite bonifico bancario presso:

BANCA UNICREDIT
Filiale di Viale dei caduti per la Resistenza - Roma
c/c IBAN IT 84 M 02008 05223 000102025746
Intestato a Paolo Mancinelli


Certo, i kinetec sono macchinari affidabili e prescritti da migliaia di medici in tutto il mondo per aiutare il recupero fisico del paziente. KINETECROMA.IT offre macchinari solo originali KINETEC, controllati e sanitizzati al termine di ogni noleggio da personale esperto e qualificato.


Al termine del noleggio viene rilasciata ricevuta fiscale o fattura per gli usi consentiti dalla legge.


Certo. KINETECROMA.IT si avvale della collaborazione di fisioterapisti su tutto il territorio. Non esitate a richiederci consulenza di fisioterapista.


Certo. Per periodi più lunghi di gg15 è prevista una scala di sconti. Telefonicamente il nostro staff vi illustrerà questa opzione.


Se il servizio che avrai ottenuto dalla nostra azienda sarà all'altezza della tua aspettativa, clicca "mi piace" sulla nostra pagina facebook.


Il costo del noleggio di un apparecchio kinetec dipende dal tipo di apparecchio e dalla lunghezza del noleggio. Il costo parte dai 10 euro al giorno. Non è richiesta nessuna cauzione per il noleggio dei nostri apparecchi.


L'artroscopia è una procedura chirurgica ormai molto diffusa che permette di intervenire all'interno delle articolazioni per esaminare o riparare le strutture anatomiche. In Italia vengono effettuati circa 100.000 interventi l'anno, gran parte dei quali interessano ginocchio, spalla e gomito.

L'artroscopio è un piccolo strumento che viene inserito nell'articolazione attraverso una piccola incisione; la visione estremamente chiara delle articolazioni è garantita mediante un monitor.

Nel corso di una artroscopia il chirurgo opera attraverso una serie di strumenti di grandissima precisione ed altissima tecnologia, naturalmente in ambienti dedicati, attrezzature adeguate e personale specializzato.


L’artroscopio quindi è la metodica principe attraverso cui è possibile “navigare” all’interno della articolazione. 
L’artroscopia chirurgica permette una visione accurata e diretta della struttura legamentosa e una valutazione funzionale della biomeccanica “in vivo”.

 Il tempo di recupero post-chirurgico, è stimato in circa due mesi. Nella prima fase riabilitativa viene, di norma, prescritto il Kinetec.

Anche in caso di ginocchio artrosico, l’artroscopia può assurgere ad un ruolo primario e permette al chirurgo ortopedico di avere una visione diretta della cartilagine articolare.


Il ginocchio è una delle articolazioni maggiormente soggette a traumi diretti e indiretti. Risente notevolmente delle alterazioni posturali e di deambulazione che portano ad un usura precoce delle strutture del ginocchio stesso.
Il ginocchio è un’articolazione estremamente mobile e complessa, che mette in rapporto tre ossa: il femore, la tibia e la rotula.
La rotula ricopre un ruolo fondamentale nel ginocchio, sia perchérappresenta il fulcro nella trasmissione della forza durante l’estensione della gamba, sia perché rappresenta una protezione delle strutture interne,

All’interno dell’articolazione del ginocchio abbiamo due strutture cartilaginee di fondamentale importanza: il menisco mediale ed il menisco laterale. Il ruolo principale dei menischi è quello di garantire la congruenza tra le superfici articolari e la protezione meccanica dallo stress a cui è soggetto il ginocchio.
Le superfici articolari del ginocchio sono rivestite da cartilagine che protegge le ossa riducendo gli attriti interni durante il movimento.
Come per ogni articolazione di questo tipo c’è una capsula articolare che avvolge tutta l’articolazione e che secerne al suo interno un liquido lubrificante detto liquido sinoviale che favorisce la mobilità articolare.

Di fondamentale importanza per la stabilità sia statica che dinamica del ginocchio, sono i legamenti. I principali legamenti del ginocchio sono: il legamento crociato anteriore (lca) ed il legamento crociatoposteriore (lcp). Hanno la funzione di limitare le rotazioni ed il movimento della tibia rispetto al femore. A sostegno delle parti laterali dell’articolazione ci sono il legamento collaterale mediale (lcm) e il legamento collaterale laterale (lcl)

La stabilità del ginocchio è garantita anche da altre strutture che sono i tendini ed i muscoli. Molto importante è il ruolo del quadricipite, che permette tutti i movimenti di estensione e che si inserisce sulla tibia formando il tendine rotuleo.

PATOLOGIE PIÙ FREQUENTI DEL GINOCCHIO

Lesione del menisco
Il menisco è spesso soggetto a lesioni. La postura e la distribuzione del carico giocano un ruolo fondamentale.
Statisticamente la maggior parte degli infortuni di natura traumatica avvengono quando il ginocchio è in torsione. Un menisco rotto provoca dolore localizzato, spesso il ginocchio si gonfia e in alcuni casi, se dei frammenti di menisco si spostano all’interno dell’articolazione, si può addirittura bloccare.
In caso di trauma o sospetta rottura è necessario fare una risonanza magnetica per vedere con precisione l’entità del danno.

A seconda dell’entità della lesione si può procedere facendo un’adeguata fisioterapia con le più moderne terapie strumentali associate a trattamenti manuali.
Quando la rottura del menisco e’ tale da non poter risolvere in modo conservativo è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico.

Lesione del legamento crociato anteriore, posteriore e collaterali

Le lesioni del legamento crociato anteriore o del legamento crociato posteriore del ginocchio avvengono quasi sempre per traumi di natura distorsiva. I sintomi sono caratterizzati da dolore localizzato, impotenza funzionale, sensazione di cedimento del ginocchio e spesso il ginocchio si gonfia. Con questi sintomi è quindi probabile che vi sia una rottura anche parziale del legamento crociato anteriore. In alcuni casi l’entità del dolore immediato non è sempre correlata alla gravità della rottura del legamento crociato. È ad ogni modo necessario accertarsi del danno attraverso la risonanza magnetica ed un controllo ortopedico.
Qualora la lesione fosse parziale una terapia conservativa e un periodo fisioterapico potrebbero essere sufficienti a ristabilire la funzionalità del ginocchio. Nei casi più gravi è necessario ricorrere alla chirurgia per la ricostruzione del legamento interessato.
Per quanto riguarda i legamenti collaterali, hanno una buona capacità di recupero e quindi in molti casi la chirurgia non è neanche necessaria, è sufficiente una buona fisioterapia con le migliori terapie strumentali.
Nelle lesioni del legamento crociato anteriore (LCA) o del crociato posteriore (LCP), l’intervento chirurgico va a sostituire il legamento rotto utilizzando altre strutture del ginocchio stesso, come il tendine rotuleo o i tendini semitendinoso, o in alcuni casi utilizzando un tendine da donatore.
A seconda della lesione e del tipo di chirurgia, nei giorni successivi all’intervento sarà necessario un tutore e si potrà camminare con l’aiuto delle stampelle per 10-20 giorni. Di norma viene prescritto il KINETEC ginocchio, fondamentale per muovere passivamente il ginocchio aumentando gradualmente i gradi di flessione. Già dai primi giorni è necessario fare una buona fisioterapia. Parallelamente è necessario un lavoro manuale di un fisioterapista esperto sui muscoli e sull’articolazione per recuperare il movimento del ginocchio ed iniziare esercizi di potenziamento per ricostruire la muscolatura che servirà a dare stabilità all’articolazione.


La spalla è l’articolazione più mobile e quindi più complessa del nostro corpo. È composta da tre ossa:omero, clavicola e scapola che sono legate tra loro mediante muscoli, tendini e legamenti. Tutte queste strutture devono consentire da un lato una grande mobilità, ma allo stesso tempo devono garantire la massima stabilità durante tutti i movimenti della spalla. Per ogni movimento del braccio vengono coinvolti numerosi muscoli che si attivano e disattivano secondo delle precise “catene cinetiche”.

Da questo si può capire quanto sia importante che durante ogni movimento del braccio e della spalla tutte le strutture coinvolte facciano il proprio “dovere” in maniera corretta e al momento giusto.

Frequentemente le lesioni alla spalla sono di origine traumatica: una caduta, un incidente o dei microtraumi ripetuti come avviene in alcuni sport, tipo il tennis, provocano delle rotture sia di tendini e legamenti, sia delle parti ossee.
Per riparare alcune lesioni è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico. L’importante è rivolgersi ad un ortopedico veramente conoscitore di spalla, che sappia effettuare al meglio l’intervento secondo le ultime tecniche chirurgiche, e non sono in molti ad essere veramente competenti!
Dopo l'intervento chirurgico, di norma, viene prescritto il KINETEC spalla; anche in questo caso esistono apparecchi di ultima generazione che permettono, nella prima fase post-intervento il graduale recupero della funzionalità.
In ogni caso è comunque necessario fare una appropriata fisioterapia alla spalla.
Il primo obiettivo è quello di eliminare rapidamente il dolore e l’infiammazione alla spalla, con terapie strumentali di ultima generazione come la Tecarterapia, che aumenta il flusso sanguigno facendo un ricambio cellulare e scaldando in profondità il muscolo.

L'INSTABILITÀ DI SPALLA
La spalla costituisce inoltre l'articolazione meno stabile ed i sintomi e segni di instabilità sono estremamente frequenti. Nell'instabilità di spalla sono comprese sia la lussazione che la sublussazione che si possono verificare durante la normale escursione articolare della spalla.
La lussazione di spalla si verifica quando la testa dell'omero, l'osso lungo del braccio, fuoriesce dalla cavità glenoidea della scapola, mentre la sublussazione è caratterizzata da una parziale dislocazione dei capi articolari. Queste condizioni generalmente si verificano a seguito di una caduta diretta sulla spalla o sull'arto superiore disteso.
Dopo una lussazione di spalla è necessario ridurre la lussazione, cioè riportare i capi articolari nella posizione normale in tempi brevi, sia per far passare il dolore, sia per evitare complicazioni neurologiche periferiche. La riduzione viene eseguita in genere al pronto soccorso dove si esegue una radiografia prima e dopo la riduzione e si applica al paziente un tutore. 
Dopo una lussazione è molto probabile che si siano verificate delle lesioni capsulo-legamentose che non si evidenziano con una semplice radiografia. Questi danni capsulari e legamentosi, se non trattati, aumentano di moltissimo la probabilità di una recidiva, soprattutto in relazione al tipo di attività che si svolge con la spalla lussata.
Il tutore non è curativo per queste lesioni e non lo è neanche il trattamento fisioterapico.
 Dopo una lussazione di spalla, bisogna sempre eseguire quindi una risonanza magnetica. Se la risonanza magnetica evidenzia delle lesioni capsulari o legamentose, per ripararle è necessario eseguire un trattamento chirurgico. L'intervento viene eseguito in artroscopia e consiste nell'inserimento di mini ancoraggi che riposizionano i tessuti staccati all'osso nella stessa posizione prima del trauma.

L'importante è rivolgersi ad un ortopedico veramente conoscitore della spalla che sappia effettuare al meglio l' intervento , secondo le ultime tecniche chirurgiche.
La riabilitazione in un primo momento viene svolta con il kinetec spalla per aumentare gradualmente i gradi di abduzione. Quelli ultima generazione permettono div lavorare su tutti i piani di lavoro (elevazione, abduzione e rotazione). Sarà poi il fisioterapista con tecniche manuali e strumentali a ristabilire la perfetta mobilità.

TENDINITI E SINDROME DA CONFLITTO SUBACROMIALE (PERIARTRITE).
La tendinite è un processo infiammatorio che interessa un tendine. I tendini sono delle strutture anatomiche estremamente resistenti che permettono l'inserzione di un muscolo all'osso. Nelle tendiniti che interessano la spalla, il tendine del capo lungo del muscolo bicipite ed i tendini che compongono la cuffia dei ruotatori solitamente si infiammano perché vengono irritati dal microtrauma causato da una struttura ossea presente all'estremità laterale della spalla quando si solleva il braccio;
Questo microtrauma, se reiterato nel tempo, puó provocare la cosiddetta sindrome da conflitto subacromiale con ispessimento ed infiammazione a livello dei tendini.
Un tempo, ma spesso ancora oggi, queste patologia veniva e viene chiamata PERIARTRITE, ma questo é un termine improprio.
Tutti gli sport e le normali attivitá quotidiane che coinvolgono la spalla possono causare irritazione dei tendini che compongono la cuffia.
Se l'irritazione di queste strutture, che si manifesta con dolore soprattutto notturno o nei movimenti di elevazione del braccio al di sopra del capo si protrae, l'artroscopia permette di eliminarne le cause e riparare il danno.

LE LESIONI DELLA CUFFIA DEI RUOTATORI
La cuffia dei ruotatori, come abbiamo detto, è costituita da un gruppo di muscoli e rispettivi tendini che connettono la porzione superiore del braccio con la scapola. Se un individuo è affetto da una lesione della cuffia presenterà dolore acuto, infiammazione e limitazione nella elevazione del braccio. Tutta questa sintomatologia è particolarmente evidente quando il braccio viene sollevato sopra il capo. Solitamente il danno alla cuffia dei ruotatori si determina quando è presente un conflitto subacromiale che viene trascurato, per un sollevamento eccessivo di pesi o in seguito ad una caduta sulla spalla. Il chirurgo è in grado, grazie alla metodica artroscopica, di risolvere la sintomatologia dolorosa e riparare la lesione della cuffia.

CORPI MOBILI ARTICOLARI
In taluni casi il chirurgo può impiegare le metodiche artroscopiche per rimuovere i corpi mobili articolari che sono costituiti da frammenti di osso e cartilagine.
Questi corpi mobili endoarticolari, che spesso costituiscono gli esiti di pregresse patologie come fratture, lussazioni, artrosi o artrite, sono in grado di provocare dolore intenso ed episodi di blocco articolare della spalla.

LA SPALLA RIGIDA
Come evidenzia il nome, se tu soffri di questa affezione, denominata anche capsulite adesiva, presenterai una progressiva limitazione dei movimenti della spalla. L'infiammazione cronica delle formazioni anatomiche periarticolari provoca un ispessimento con retrazione dei tessuti capsulari articolari ed il movimento della spalla sembra essere "congelato".
La spalla rigida può insorgere spontaneamente oppure è connessa ad altre patologie. Se un individuo tiene ferma l'articolazione scapolo-omerale a causa di una patologia dolorosa può sviluppare una rigidità. 
Il trattamento artroscopico associato ad un programma di esercizi riabilitativi è in grado, ed è spesso l'unico modo per risolvere questa condizione estremamente invalidante.

I DIFETTI CONDRALI DELLA SUPERFICIE ARTICOLARE
I difetti condrali della superficie articolare gleno-omerale sono i segni di un processo artrosico. Con l'evolvere di questa patologia le porzioni della superficie articolare degenerate possono staccarsi e formare corpi mobili endoarticolari all'interno della spalla.
La metodica artroscopica permette di trattare queste alterazioni della superficie articolare e rimuovere i corpi mobili. Nella eventualità ci trovassimo di fronte a un processo artrosico avanzato è necessario eseguire un intervento di protesi di spalla.


Il gomito è un’articolazione complessa che collega i segmenti braccio ed avambraccio. È l’unione di tre articolazioni tra tre ossa (omero, radio e ulna) che concorrono a garantire i movimenti flesso-estensori. È una delle articolazioni che più frequentemente sviluppano rigidità. Essa è per lo più di origine post traumatica; fratture lussazioni, ma anche l'immobilità ed artrosi possono essere la causa di rigidità.

 

CORPI MOBILI ENDOARTICOLARI

 

In relazione a determinati incidenti si può incorrere in fratture dei segmenti ossei che formano l’articolazione del gomito. Il chirurgo può avvalersi delle tecniche artroscopiche per rimuovere i corpi mobili che possono essere frammenti delle superfici cartilaginee vaganti all'interno della articolazione del gomito e costituiscono gli esiti di pregresse patologie come fratture, lussazioni o artrosi. Questi si possono trovare anche in giovane età. A volte il corpo mobile è associato a dolore e edema e limitazione articolare. La radiografia permette di verificare lo status dei capi ossei e l’eventuale presenza di frammenti ostacolanti l’articolazione.

EPICONDILITE O GOMITO DEL TENNISTA

L'epicondilite o gomito del tennista è una patologia a carattere infiammatorio a decorso acuto o cronico dei tendini estensori del polso nella loro sede di inserzione sull'epicondilo omerale. Questa patologia colpisce prevalentemente soggetti di 35-50 anni di età ed è in relazione al sovraccarico funzionale del gomito nell'esecuzione di una attività fisica, come ad esempio nel tennis, o di una normale azione quotidiana. Oggi con le tecniche artroscopiche è possibile trattare con successo questa  patologia.

Di norma nella prima fase riabilitativa viene prescritto il KINETEC GOMITO, per recuperare gradualmente la mobilità comodamente a domicilio.

In ogni caso è comunque necessario fare una appropriata fisioterapia dafisioterapisti preparati e aggiornati sulle ultime tecniche riabilitative. Il primo obiettivo è quello di eliminare rapidamente il dolore e l’infiammazione al gomito con terapie manuali e strumentali.


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